Avete presente quelle persone che con la musica vanno a periodi? Quelle che si ossessionano, per esempio, con una certa canzone o genere e cominciano a diventare fastidiose perché ascoltano solo quello? Io, purtroppo, sono un po’ così; però dopo un po’ mi stufo e ci sono periodi in cui certe cose mi sanno di insipido. A quel punto sento il bisogno di cercare qualcosa di nuovo, qualcosa che non sia mainstream. È vero che se parliamo di musica oggi possiamo usare Spotify, ma io preferisco il vecchio e caro YouTube, perché ci posso trovare una quantità enorme di concerti…e quali migliori occasioni per conoscere nuovi sound se non proprio i concerti?
Un contenuto che adoro e che vi consiglio vivamente è il NPR Tiny Desk Concert, una specie di vetrina musicale di 15 – 20 minuti, nella quale artisti di vario genere hanno la possibilità di esibirsi e presentare la propria arte al mondo. Ed è stato proprio grazie a un video di questi mini-concerti, in uno di quei momenti di noia, che ho conosciuto quelli che io chiamo “toccasana”, ovvero i Monsieur Periné.
Nel riportarvi qui il link ricordo che quella chitarra e quello schiocco delle dita hanno subito catturato la mia attenzione facendomi scuotere la testa a ritmo. Poi, mi sono detta: “Okay, vediamo cosa sanno fare”. Contemporaneamente battevo le dita sul tavolo e dopodiché…è stato amore a primo udito!
I Monsieur Periné sono una band colombiana formata da sette persone con gli strumenti più disparati, alcuni persino ingombranti e in quel lontano 2016 stavano tutti dietro a quel tiny desk che ancora mi chiedo come abbiano fatto a starci. Al centro ci sono i leader: a destra Santiago Prieto, a sinistra Nicolás Junca e al centro la cantante dalla voce dolcissima, Catalina García.
Quando hanno cantato a Washington (sede dell’NPR) il gruppo era fresco del secondo Album Caja de Musica (Scatola di musica) e del titolo Best New Artist vinto ai Latin GRAMMY; l’impressione è che abbiano voluto festeggiare i grandi traguardi raggiunti l’anno prima esordendo quel live con Nuestra Canción che è la canzone più emblematica per l’album e per la band stessa, un po’ vintage e al contempo moderna.
Attenzione, però: non considerate la band solo una macchina del tempo, perché i Monsieur si spingono molto oltre. Infatti, sono particolarmente ecclettici e i loro suoni comprendono i ritmi più tradizionali dell’America Latina (per esempio la cumbia, il sofisticato bolero, la samba…) abbinandoli alle culture musicali del Nordamerica ed Europa. Alla fine, il risultato che ottengono è un piacevolissimo “Suin (swing) a la colombiana”
Oltre che con le note, ci sanno fare anche con le parole: infatti, riescono a cantare la nostalgia per un amore finito e la sofferenza che ne deriva con leggerezza, facendo capire che il dolore non dura per sempre e che la vita non smette di regalarci motivi per sorridere. Ascoltate (e leggete) per esempio il ritornello di Nuestra Canción:
Con flores ( Con fiori
Te llevaste mi tristeza hai portato via la mia tristezza
Con colores Con colori
Dibujaste la nobleza de la mano hai disegnato la nobiltà della mano
A tu lado creció nuestra ilusión al tuo fianco il nostro sogno è cresciuto )
Okay, forse li ho fatti sembrare un tantino troppo romantici, ma fidatevi che non sono né fastidiosi né mielosi. Non saziano l’udito perché le parole sono controbilanciate dall’imprevedibilità delle note che passano dalla effervescenza jazz alle calde vibrazioni afro con il risultato di essere sempre davanti a una sorpresa. In Europa e in Nord America sono apprezzati proprio per questo e per l’incredibile capacità di divertirsi e far divertire, rimanendo fedeli alla propria identità bene espressa nel nome “Monsieur Periné”.
“[…] La gente crede che tutto quello che è francese è raffinato“
Catalina García
A questo proposito i leader del gruppo Catalina (voce) e Santiago (chitarrista) hanno spiegato in varie interviste che il nome è nato un po’ per gioco: nel 2013 la cantante racconta a El Tiempo (giornale colombiano) che proprio Prieto leggendo il romanzo Le particelle elementari di Michel Houellebecq incontrò il termine “periné”, ovvero perineo, il pavimento pelvico che sostiene alcuni organi interni in prossimità della fine del bacino. Il termine era diventato oggetto di scherzo e, in fine, anche nome della band reso più umoristico dall’aggiunta di Monsieur, “perché -dice Catalina- la gente crede che tutto quello che è francese è raffinato”. Così chi li avrebbe contrattati per suonare alle proprie feste (quando ancora erano agli inizi) avrebbe potuto vantarsi di avere la band super chic “Signor Perineo”.
Poi, in un’intervista a Semana (altra testata colombiana), Santiago Prieto spiega che in Colombia il perineo viene definito come “né questo né quello” un po’ come la stessa band, alla quale non si può (veramente!) dare un’etichetta. I Monsieur Periné…sono tante cose: sono cultura, sono storia e innovazione, sono divertimento e sono colori. Sono qualsiasi cosa riescano a comunicarvi e trasmettervi. Sono artisti e, secondo me, gli ambasciatori per eccellenza dell’America latina, se non altro, nel panorama musicale.
Nel caso voleste scoprire un po’ di più i suoni di questo nuovo mondo -il loro mondo- oltre a Nuestra Canción (tra l’altro prima in classifica nella Global Viral Chart di Spotify nel 2021!) io vi consiglio di ascoltare, Encanto Tropical (Encanto Tropical, 2018) e Ton Silence (Hecho a Mano, 2012).
Buon divertimento buon ascolto!
-AK
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