Sarò sincera con voi. Con l’arrivo del freddo, del buio e di tutto quello che gli ultimi mesi dell’anno portano con sé, il mio desiderio è uno solo: rinchiudermi in casa per stare al caldo e lasciar fluire tutte le emozioni davanti a una bella serie tv o un film. Detta in parole povere: il mio desiderio è piangere. Sì, guardare una serie tv e piangere per far scorrere via lo stress accumulato nel corso dell’anno.

Oggi voglio dedicare questo articolo a tutti quelli che, come me, qualche volta fanno zapping e dicono: “oggi voglio vedere una serie tv e piangere” (spero di non essere l’unica che fa questi pensieri). Vi va quindi di dare un’occhiata alle tre serie tv che mi hanno fatto piangere di più nel corso degli ultimi anni?

Non vi preoccupate, come sempre adotterò la mia tecnica #nospoiler. Vi dico solo che le serie qui sotto sono disposte in ordine crescente: più leggete e più dovrete immaginarvi la quantità di lacrime che ho pianto.

3. Atypical

Il terzo gradino del podio se lo merita la serie tv Atypical. Non posso mentire, molte delle mie emozioni per questa serie sono sicuramente nate dal modo in cui riesce a toccarti il tema trattato: quello dell’autismo. Il protagonista della serie, Sam, è un ragazzo affetto dalla Sindrome di Asperger, condizione vicina e imparentata all’autismo.

Netflix, trailer della serie tv Atypical

La serie riesce a raccontare bene la vita di Sam e della sua famiglia, caratterizzata da episodi felici ed episodi tristi, momenti spensierati e momenti più malinconici oppure da battute e rimproveri. Insomma, quello che riesce a presentare la serie è una gran bella storia con una narrazione che ti fa venire voglia di sapere cosa succederà.
Ciò che ha riuscito sempre a commuovermi è una cosa sola: il rapporto tra Sam e sua sorella Casey. Sono sempre stata particolarmente attratta da quelle storie in cui uno dei temi trattati è quello del rapporto tra fratelli (magari qualcuno di voi ricorda quell’articolo in cui ci era stato chiesto di descrivere il nostro bacio preferito e io non ho parlato di un bacio ma di un gesto che i fratelli Van Gogh si scambiano nel film Loving Vincent) e sicuramente molto è dovuto al rapporto positivo e di fiducia che ho con i miei fratelli. Mentre guardavo la serie è stato emozionante per me vedere lo sviluppo del rapporto tra Sam e Casey che vorrei descrivere come un “continuo scambio reciproco“.

È difficile per me trovare le parole giuste per descrivere questa serie. So solo che il messaggio è arrivato e lo ha fatto lasciandomi qualche lacrima e numerose risate (la serie è pur sempre descritta come una “commedia drammatica”… insomma, la risata te la lascia).

2. Chiamatemi Anna (Anne with an “e”)

Ispirata al libro “Anna dai capelli rossi”, non potevo non citare questa serie che mi ha rigirata come un calzino. Sarà per la bellezza della fotografia, per l’ambientazione romantica o per il tono altamente sentimentale, Chiamatemi Anna mi ha proprio emozionata.

Netflix Italia, trailer della serie Chiamatemi Anna

Vi do un piccolo background per capire di cosa stiamo parlando. Abbiamo una bambina orfana, Anna, che viene “erroneamente” adottata da una coppia di fratelli. I due pensavano di aver adottato un maschio che li aiutasse nel lavoro agricolo, ma non è così. Provano a riportare Anna all’orfanotrofio, luogo di orrore per la protagonista, dove veniva derisa da tutti per i suoi capelli rossi e per la sua bizzarra creatività. Cosa succede? I due non riescono a portala indietro. Alla fine saranno proprio l’incredibile curiosità nei confronti del mondo e la fervida immaginazione della bambina a fare in modo che Marilla e Matthew Cuthbert se ne innamorino alla follia.

Direi che già da qui si può ben capire qual è il mix perfetto per farsi un bel piantino. Un’orfana abbandonata, non compresa, che deve combattere per farsi strada nella vita. Come lo fa? Con la creatività, la curiosità e l’immaginazione.
Purtroppo non posso dirvi altro, ma ci tengo ad aggiungere che vengono toccati anche altri temi nel corso della serie, come quello dei diritti delle donne, del razzismo e della lotta di classe. Insomma, un bel po’ di materiale su cui riflettere. Poi vabbè, c’è anche una bella storia d’amore a condire il tutto.

Incrocio le dita nella speranza che la serie venga ripresa e che venga rinnovata per un’altra stagione per poter piangere ancora.

3. Pose

Eccoci qui: il primo posto. Questa, carissim*, è stata la serie che mi ha dato il colpo di grazia. La routine era più o meno questa: guardavo un episodio e piangevo, ne guardavo un altro e piangevo di nuovo, ripensavo all’episodio e piangevo. “Non stai forse esagerando?“, penserete voi. No amic*, non sto esagerando (e spero tanto che qualcuno nei commenti mi faccia sapere che è d’accordo con me).

TV Promos, trailer della serie POSE

Siamo a New York, tra gli anni ’80 e ’90, per le strade si inizia a sentire la canzone Vogue di Madonna e nelle ballrooms la comunità LGBT compete a colpi di voguing. Anche in questo caso non manca un tono drammatico, dato dall’esposizione di temi importanti, come quello della lotta per i diritti civili (i personaggi principali della serie fanno parte della comunità afroamericana) e dell’AIDS che, proprio in quegli anni, aveva piegato la Grande Mela.

Arrivati a questo punto penso sarà facile per voi capire perché è stata una serie molto toccante. Però no, non voglio darvela vinta così facilmente. Diciamo che sì, è abbastanza difficile rimanere impassibili davanti a tematiche di questo tipo. Però non è tutto: per farti piangere una serie non deve essere solamente drammatica, ma deve saperti trasmettere emozioni vere e reali. Questa serie non mi ha solamente fatta commuovere, ma mi ha anche fatta arrabbiare per le ingiustizie che i protagonisti devono subire e mi ha fatto venire voglia di stare a fianco di queste persone, di combattere con loro per dire basta alla loro sofferenza.
In Pose, i protagonisti vengono cacciati dalle rispettive famiglie perché ritenuti “diversi” e cosa fanno? Costruiscono delle loro famiglie, delle case, dove c’è una madre e ci sono dei figli. E, ve lo dico, la narrazione della storia ti fa pensare di far parte di quelle famiglie.


E voi? Quale serie tv vi ha fatto piangere?

Queste erano le tre serie tv che fanno piangere, secondo me. Vi devo confessare che mi ha fatto bene mettermi alla tastiera per fare un excursus tra tutte le serie che ho visto e che mi hanno fatta commuovere. È stato un modo per me per capire qualcosa di più su me stessa e le mie emozioni.

Per concludere non posso fare altro che invitarvi a provare a fare lo stesso e rispondere alla domanda: cosa mi fa piangere? Quali storie e perché? Se vi va, potete rispondere nei commenti qui sotto 😉

– Maria Chiara

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