Oh sì, il dolce e caro Natale ormai è dietro l’angolo. Scommetto che avete già tutta la casa addobbata tra corone d’avvento, pupazzetti di Babbo Natale qua e là, un albero coloratissimo e, a fianco, un meraviglioso presepe. E se non è così allora siete dei veri e propri Grinch!

Ma non vi preoccupate, ho io la soluzione… Che ne dite di ascoltare un po’ di buona musica a tema per entrare nel mood? Questa volta non ci sgoleremo cantando “All I want for Christmas is yoouuu”, ma vi propongo qualcosa di diverso; vi va di scoprire alcune canzoni di Natale del mondo pressoché sconosciute?

Dopo i consigli letterari e quelli cinematografici, non potevano di certo mancare quelli musicali per un Natale 100% assicurato!

Che cosa si canta in libano? “Talj talj”

Questa, è una canzone di cui mi sono innamorata perché fonde i suoni che siamo soliti associare al Natale con suoni tipici delle canzoni arabe. Resa popolare dall’interpretazione della rinomata cantante libanese Fairuz, la canzone parla della fredda neve (“talj”, appunto) che cadendo copiosamente, porta un dono: un bambino i cui occhi, ricolmi d’amore, riescono a scaldare i cuori.

© Talj Talj, dal canale nehadscherin

In Nigeria si canta “Betelehemu”

Scritta negli anni ‘50 da un compositore nigeriano di nome Babtunde Olatunji, questo splendido canto corale trasmette la gratitudine e la gioia per la nascita di Gesù bambino. I versi della canzone pongono la domanda dove Egli sia nato, e in lingua yoruba il coro risponde che è nato a “Betlemme la città dei miracoli. Là è dov’è nato il Signore”. La melodia è gioiosa e trionfale, e anche se non si è credenti è difficile non lasciarsi coinvolgere dall’entusiasmo.

© Betelehemu, dal canale Oral Roberts University

Natale venezuelano: “El burrito sabanero”

Solitamente intonate da un coro di voci bianche, le strofe di El Burrito sabanero raccontano di un pastorello bambino che canta e suona il cuatro (una piccola chitarra a quattro corde tipica del Venezuela) mentre è in viaggio verso Betlemme, a cavallo di un asinello. Questa allegra canzone rispecchia l’anima festosa – o come direbbero in Venezuela “animo parrandero”- della gente latinoamericana, sempre calorosamente vivace. Non stupisce che dal Venezuela, dove è stata creata, essa abbia spopolato anche in tutto il continente sudamericano. Speriamo che il suo contagioso “tuqui tuqui” colpisca anche noi!

© El burrito sabanero, dal canale julio César Rodriguez Bovea

Natale delle ande peruviane: “Rueda por la montaña”

Con i dolci suoni tipici del mondo andino, questa bellissima canzone ci annuncia l’imminente arrivo di una “buona nuova”, ovvero la notizia che il Natale è arrivato. L’invito è quello di ri-unirsi per celebrare questa festa gioiosa, ma anche di diffondere ovunque la grande notizia. Ovunque? Non è un’impresa un po’ ardua? Certo, ma per questo s’invoca l’aiuto di una colomba, descritta anche come bianca luce del sole, che volando può viaggiare molto lontano.

© Rueda por la montaña, dal canale Javier Simsek – Topic

Natale in Nuova Zelanda: “A Pukeko in a Ponga Tree”

Ora immaginiamo che per arrivare a Betlemme ci vogliano soltanto dodici giorni, e che in questo periodo -che va dal giorno di Natale all’Epifania continuiamo a scambiarci regali. Cosa vi piacerebbe ricevere dal vostro “true love”?
Se vi trovaste nei paesi anglosassoni, sapreste bene dalla canzone “Twelve days of Christmas” che probabilmente ricevereste delle tortore, anelli d’oro, pernici e quant’altro. Tuttavia, Nuova Zelanda le cose cambiano: al posto della pernice avreste un “Pukeko” in un albero di Ponga; e tra gli altri numerosi presenti trovereste dei “Pipi”, ovvero una specie locale di molluschi e la magnifica gonna tradizionale maori, chiamata “Piupiu”. Non mi credete? Verificatelo con le vostre orecchie ascoltando “A Pukeko in a Ponga Tree”.

© A Pukeko in a Ponga Tree, dal canale Storytime with Shayne

Natale in Australia: “Aussie Jingle Bells”

Il nostro giro per il mondo continua poco lontano, in Australia, dove, sotto un sole scottante, probabilmente troveremmo Santa in shorts e infradito, senza slitta ma con una tavola da surf sotto al braccio – faccio ancora fatica a crederci!
A casa, invece, ci sarebbero canguri saltanti per il giardino mentre tutta la famiglia canta “Jingle bells. Jingle bells. Jingle all the way! Christmas in Australia on a scorching summer’s day!

© Aussie Jingle Bells, dal canale wrm317

Natale alle Hawaii: “Mele Kalikimaka”

Il nostro viaggio nelle canzoni di Natale nel mondo termina alle Hawaii.
Il Natale hawaiano non è troppo diverso da quello australiano. Il testo della canzone ci dice proprio che il Natale è splendidamente verde, soleggiato di giorno e illuminato da brillanti stelle di notte. E forse sotto una tropicale swinging palm ci scambieremmo l’augurio di buon Natale che in lingua locale si dice, appunto,“Mele Kalikimaka”.

© Mele Kalikimaka, dal canale Lennie72

Ho ho ho! Che figata! Io mi sono divertita tantissimo a scoprire le canzoni di Natale nel mondo. Anche voi vi siete divertiti? Conoscete qualche altra musica di Natale particolare? Qual è invece la vostra canzone natalizia preferita? Fatemelo sapere nei commenti.

Nel frattempo, a nome di tutta la redazione di Afroditelo, vi auguro calorosamente Mele Kalikimaka.

– AK

Ti piace la musica? Dai un’occhiata agli articoli qui sotto 👇🏻📚

  • Buona giornata mondiale del Podcast!
    Il 30 Settembre si celebra la giornata mondiale del podcast. Curiosità, storia e qualche consiglio di ascolto su questo fenomeno (il podcasting) in continua crescità!
  • Brooklyn-Cumaná: un album che dovete conoscere
    Che cosa può nascere dall’unione di due culture? Dal confronto tra due sconosciuti che faticano a parlare, visto che non parlano la stessa lingua? Un tripudio di note coloratissime e buone sensazioni, senza alcun dubbio. Il fantastico album Brooklyn Cumanà ne è un esempio. Ve ne parlo in questo articolo.
  • Le canzoni in cui ci riconosciamo: Simple man
    Cosa può rendere una canzone particolarmente speciale? La musicalità e il modo in cui viene interpretata? Le parole? Vi dico come la penso in questo articolo in cui parlerò di Simple man dei Lynyrd Skynyrd.