Ciao! Oramai un mese fa è uscita la quarta e ultima stagione di Sex Education, la serie inclusiva per eccellenza, disponibile su Netflix. Quello di cui voglio parlarvi oggi, ispirandomi anche alle riflessioni di Iacopo Melio, è la rappresentazione della disabilità nelle diverse stagioni della serie, e in particolare nell’ultima (attenzione: ci saranno degli spoiler).
Già dalla seconda stagione si è notato che nella serie la disabilità avrebbe ricoperto un ruolo nuovo e innovativo: infatti, ha fatto la sua apparizione Isaac, un ragazzo disabile che diventa l’antagonista della stagione. E voi mi chiederete: e cosa c’è di innovativo in un antagonista? Ebbene, il fatto che sia disabile. Se ci fate caso, normalmente i disabili vengono narrati come buoni e speciali, vengono presi come esempio. Questo fenomeno ha anche un nome: si tratta dell’ispiration porn, il quale spesso crea una pressione enorme sulle persone disabili che sentono addosso un forte senso di responsabilità e aspettativa.
Nella quarta stagione, la narrazione innovativa della disabilità diventa ancora più evidente. In questa stagione, infatti, ancor più che nelle altre, non c’è un singolo personaggio che, in qualche modo, non faccia parte di almeno una minoranza. Trova più voce, in particolare, la disabilità. Già dai primi episodi si può notare che i personaggi disabili trovano più spazio, nel modo più corretto possibile: senza spiccare. Sono studentə che vivono la loro vita quotidiana e, qua e là, incontrano qualche difficoltà. Di particolare importanza ha il ruolo di Isaac che si trova, più volte, a non poter frequentare le lezioni in quanto l’ascensore è rotto.
L’episodio centrale, sul quale mi voglio concentrare, è naturalmente proprio questo. Durante le sue sventure con le barriere architettoniche Isaac ha modo di approfondire la sua conoscenza con Aimee. La reazione si attiva quando Isaac non può dare un esame a causa dell’ascensore rotto. I due decidono di dare una dimostrazione di cosa significhi vivere circondati da barriere architettoniche: una volta creato gli ostacoli, fanno partire l’allarme antincendio. Così, al piano superiore tutti lasciano l’aula dell’esame, dimenticandosi di avvisare Aisha, una ragazza sorda.
Una volta che tutti hanno visto le barriere architettoniche, Isaac comincia il suo discorso spiegando che è stanco di perdersi lezioni e addirittura esami per colpa di scale e altri impedimenti. Inoltre, sottolinea che, anche in posti innovativi come la scuola in cui si trovano, le persone disabili sono sempre messe all’ultimo posto, come dimostra anche l’esperienza di Aisha. Così, molti studenti condividono la loro opinione e tutti mostrano solidarietà alla causa, scioperando fino a che non viene trovata una soluzione definitiva per l’ascensore.
Isaac nel corso della serie ha sdoganato molti stereotipi e pregiudizi sulle persone disabili e si è fatto portavoce di moltissime persone che sono oramai stanche di vedersi messe all’ultimo posto, riflessione che fa spesso anche Giulia Lamarca, di cui vi ho già parlato.
Un’altra cosa rivoluzionaria della storia di Isaac è la sua relazione con Aimee: spesso, infatti, la sessualità delle persone disabili è un grande tabù ancora difficile da sdoganare. Il pensiero che ho io, quindi, è che dovrebbero esistere più serie tv come questa, che contribuiscono ad aprire gli occhi e a portare avanti un miglioramento concreto.
E voi, avete visto la serie? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere dei commenti!
Ci si rivede al prossimo articolo!
– Francesca
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