Rivalità tra artisti
Torna sugli schermi di Afroditelo la rubrica sulle più celebri rivalità artistiche, gli scontri della storia dell’arte che urlano: #barbenheimer.
Per la quarta puntata (se te le sei perse, recupera la prima, la seconda e la terza), abbiamo pensato ad un #barbenheimer tra compagni di studi; se non fosse per la loro età, potrebbero essere i perfetti protagonisti del prossimo teen drama di Netflix. Ma, prima, conosciamoli meglio: signore e signori, un applauso per William Turner e John Constable.
William Turner e John Constable
Inghilterra, 1800. Su suolo britannico assistiamo al duello tra i due più importanti pittori del Romanticismo inglese. Confronto che ha determinato la distinzione tra i concetti di pittoresco e sublime.
Il protagonista per entrambi è il paesaggio, ma se Turner si fa guidare dal suo animo tumultuoso e da un’espressività fatta di luce e colori, Constable semplicemente rappresenta la realtà che vede.
Anche in questo caso i due presentano personalità e vite lontane come non mai.
William Mallord Turner nasce a Londra nel 1775. Figlio di un barbiere di Covent Garden, ambizioso ma rozzo e solitario. Non si crea una famiglia, preferisce la compagnia dei suoi pennelli. Turner è un instancabile viaggiatore che ricerca sempre forti emozioni. Le sue opere infatti vedono protagonisti i grandi e terrificanti spettacoli della natura, impetuose tempeste, grandi incendi, navi succubi del mare, senza curarsi troppo di una rappresentazione accurata e verosimile, arrivando quasi all’astrazione nei suoi ultimi anni.
John Constable, nasce a East Bergholt, solo un anno dopo Turner, nel 1776. Cresce in una famiglia della ricca borghesia britannica. Era raffinato ed elegante, marito e padre di famiglia. A differenza del suo collega, non sente la necessità di viaggiare, preferisce la tranquillità e la pace della campagna inglese, dove è nato e cresciuto. Nei suoi dipinti esalta la quotidianità creando paesaggi dai colori brillanti, cieli tersi e nuvole attentamente studiate. Le sue raffigurazioni sono frutto di estrema precisione tecnica e una lunga osservazione della natura.
Per Turner la natura è “sublime”, quindi potente e spaventosa, un’entità divina che ci fa sentire piccoli e impotenti, allineandosi con il pensiero del nostro Giacomo Leopardi. Cerca di trasmettere questo preciso stato d’animo, un’emozione travolgente che non può non arrivare a chi ammira i suoi dipinti.
Constable, invece, trova ciò che è “pittoresco” nella natura, che per lui è un rifugio dal caos della realtà, un luogo incontaminato e di tranquillità. Le sue opere mostrano scorci del suo mondo così come lo vede, di cui ci regala una visione sempre intima ed emozionata.
#Barbenheimer alla Royal Academy
Come vi ho anticipato, questo #barbenheimer si svolge proprio “tra i banchi di scuola”. L’incontro tra i due avviene, infatti, alla Royal Academy, l’istituto di belle arti dove entrambi studiavano. Sicuramente, durante i loro studi, si sono osservati e hanno appreso l’uno dall’altro silenziosamente, maturando una sana competizione che gli permetteva di migliorarsi a vicenda (come abbiamo visto con Matisse e Picasso).
Il culmine di questa rivalità viene raggiunto durante la “Summer Exhibition”, l’evento che ogni anno permette agli studenti della Royal Academy di esporre le loro opere, frutto di mesi di lavoro.
Era il 1832 quando le tele di William Turner e John Constable furono esposte una di fianco all’altra. Constable presenta l’Inaugurazione del Ponte di Waterloo, un’opera su cui ha lavorato anni. Turner, osserva quest’opera, un tripudio di colori vibranti, vegetazione brillante, nubi dettagliate e acqua che sembra in movimento. La sua opera, Veduta di mare a Helvoetsluys, non gli sembra all’altezza, è piatta, manca qualcosa. Come una furia lascia la sala per poi tornare qualche attimo dopo, pennello alla mano, di impeto aggiunge un tocco di rosso in mezzo a quel mare grigio, cambiando totalmente il quadro. Con una semplice pennellata rende un semplice paesaggio un capolavoro. Capolavoro che gli permetterà di ricevere numerosi complimenti, a discapito del povero Constable che affermerà «È stato qui, e mi ha tirato una fucilata».
Il confronto tra i due è rimasto nella storia, e rimane vivo tutt’ora nelle sale dei musei, in particolare quelli londinesi del Tate Britain e del Victoria and Albert Museum, dove le loro opere sono sempre poste una di fianco all’altra. Chissà se, nel vederle così, Turner avrebbe ritoccato ancora le sue tele davanti agli occhi sgomenti di Constable.
– Sveva
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