A quanto pare la nostra call for entries ha funzionato e, wow, abbiamo un altro #Afroditecelo per voi. Oggi lasciamo che siano le parole di Debora a tenervi compagnia. Di cosa vi parlerà? Di un libro? Di un film? Sorpresa: in realtà di niente di tutto ciò.

E se non parla di questo, di che parla? Ebbene, l’unico modo per placare la curiosità, è iniziare a leggere 😉


Fino a poco tempo fa finivo un libro saltando i ringraziamenti, pensavo fossero una parte dedicata più allo scrittore che al lettore e credevo che non ci fosse niente di interessante per me lì, in quelle ultime righe; mi sbagliavo. Non so di preciso quando ho iniziato a leggere i ringraziamenti dei romanzi, forse è stata una curiosità, forse una coincidenza, ma non ho più smesso. Perché dopo la fine, dopo quell’ultima pagina bianca, là inizia un’altra piccola storia, forse meno lunga e meno appassionante, ma altrettanto degna di essere letta.

Potrebbe essere la mia vena romantica per la lettura a parlare per me, ma lì in quelle poche pagine sta ancora un altro mondo da scoprire. Nei ringraziamenti vediamo far capolino non l’autore ma la persona dietro il romanzo, la storia che lo ha fatto nascere, le persone che hanno dato il loro contributo. Quelle righe ci fanno capire che un libro non si scrive perfettamente al primo tentativo, che ci sono volute molte persone, idee e supporto per creare quel piccolo grande mondo che è finito nelle nostre mani.

Spesso gli autori menzionano le persone a loro care, la famiglia, gli amici, il team, ci raccontano qualche episodio divertente o commovente della scrittura.

A volte i ringraziamenti ci danno un piccolo assaggio del dietro le quinte della scrittura, piccoli momenti come una lettura che ha ispirato l’autore, una colonna sonora che lo ha accompagnato nella scrittura, perché la creatività è sempre una collaborazione, diretta o indiretta che sia.

In uno degli ultimi romanzi che ho letto ho trovato dei ringraziamenti per me particolarmente significativi, che i lettori appassionati forse apprezzeranno quanto me, un grazie ai bibliotecari, ai librai, ai blogger che recensiscono i libri, a chi si dedica ancora a diffondere questa passione ormai passata un po’ di moda nella nostra società odierna.

Infine è bellissimo vedere i ringraziamenti al lettore, è bello sapere che l’autore ti ha accompagnato tenendoti per mano nel suo libro donandoti un pezzo di sé.

Leggere i ringraziamenti è una sorta di esercizio di consapevolezza, per ricordarci sempre di guardare oltre quello che vediamo perché potremmo scoprire, un giorno, che quella che ci sembrava solo una lista di nomi è molto più di un insieme di lettere e sillabe, sono identità diverse, suggerimenti, punti di vista e sogni.

Se non avevate mai pensato di leggere i ringraziamenti spero di aver risvegliato il vostro interesse. O forse avrete letto tutto con gli occhi al cielo, pensando che io sia un po’ troppo pretenziosa nel vedere tutto questo in quelle poche parole. In ogni caso spero che la prossima volta che finirete un libro vi prenderete quei due minuti in più per leggere tutto quello che c’è dopo la parola fine.

Debora


Anche voi avete qualcosa da raccontarci? Coraggio, non vediamo l’ora di sentirla! Se anche voi avete consigli culturali per noi… #AFRODITECELO!


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