L’8 marzo non è propriamente la festa della donna. L’8 marzo è la giornata internazionale della donna.

Sono due concetti, infatti, un po’ diversi.

Okay, fa piacere ricevere la mimosa e qualche pensiero in più, ma questo giorno è nato come un momento per riflettere e far riflettere.

La domanda sorge spontanea: perché è stata dedicata alla donna una giornata internazionale?

L’obiettivo era quello di ricordare le conquiste sociali, civili, politiche e di emancipazione che le donne sono riuscite ad ottenere nel corso della storia. Allo stesso tempo, l’8 marzo è un’occasione per denunciare le violenze e discriminazioni che le donne sono e sono state costrette a subire.

Un po’ di storia

Il 3 maggio 1908 la socialista americana Corinne Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago durante la quale si parlò di varie tematiche inerenti alla figura femminile tra cui lo sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, le discriminazioni sessuali e il diritto di voto (per le tematiche, verrà poi chiamata “Woman’s Day”). Alla fine del 1908 il partito socialista americano decise di organizzare per l’anno successivo una manifestazione per il voto delle donne. La prima giornata della donna si tenne negli USA il 23 febbraio 1909, e così ogni anno fino al 1913.

La prima volta che la giornata internazionale della donna fu festeggiata l’8 marzo risale al 1914. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le donne fecero alcuni incontri per protestare contro la violenza della guerra.

A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra gridando “pane e pace”.

In Italia la prima giornata della donna si è svolta nel 1922, ma il 12 marzo e non l’8.

Nel 1975 le Nazioni Unite definirono ufficialmente l’8 marzo come giornata internazionale della donna.

Il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dedicare un giorno all’anno ai diritti delle donne ricordandolo come “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace”).

Perchè una giornata internazionale solo per la donna?

La classica domanda è “ma perché c’è una festa dedicata solo alle donne?”.

Partiamo del presupposto che tutti sarebbero più contenti se non ci fosse questa giornata e quella del 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne), ma purtroppo ancora non ci sono le basi per eliminarle perché il gap uomo-donna è notevole (a proposito, se ti sei perso l’articolo sulla violenza contro le donne nell’arte, ti lascio il link qui).

Secondo il Global Gender Gap Report del 2020, l’Italia era al 76esimo posto su 153 paesi per quanto riguarda la parità uomo-donna. Considerando invece il medesimo Report del 2022, nessun paese del mondo ha raggiunto interamente la parità di genere.

Dal punto di vista lavorativo ed economico, ci sono differenze di stipendio e di posizioni lavorative tra uomo e donna. L’Istat e l’Eurostat riportano che nel 2018, in UE le donne hanno guadagnato il 14.8% in meno rispetto agli uomini (retribuzione lorda oraria media). Secondo il Global Gender Gap Report del 2022, solo il 36.9% dei ruoli di leadership nelle industrie è ricoperto da donne. Al 2021, le amministratrici delegate italiane (CEO) in Italia costituivano il 3% del totale.

Essere donna, madre e assumere ruoli di leadership lavorativa sembra ancora un’utopia, ma essere uomo, padre e CEO no… Citiamo un pezzo del monologo di Chiara Ferragni a Sanremo 2023 che risulta inerente alla tematica: “Quante volte la società fa sentire in colpa le donne perché lavorando stanno lontane dai figli? Praticamente sempre. E quante volte lo stesso trattamento è riservato agli uomini? Mai”.

Monologo Chiara Ferragni a Sanremo 2023

Credit: Istat, Eurostat

Analizzando la situazione civile e sociale, ricordiamo che il suffragio universale è presente in Italia solo da 77 anni, quando il 10 marzo 1946 le donne si sono recate per la prima volta a votare. Per quando riguarda la politica, nel 2022 c’è stato un calo di donne al Parlamento arrivando solo a un 31%, ben lontano dalla parità (anche se bisogna citare la notevole conquista del 2022, cioè l’avere una donna come Presidente del Consiglio).

Potremmo poi citare tutta una serie di stereotipi sulla figura femminile. Ti lascio qui il link di un alfabeto di stereotipi sulle donne che, in maniera simpatica, fa riflettere molto.

10 marzo 1946: suffragio universale in Italia

Potrei continuare a scrivere altri esempi e riportare dati che confermano questa disparità di genere, ma spero di aver fatto capire il perchè sia necessario avere questa giornata internazionale della donna: come occasione per ricordare le battaglie vinte e per portare avanti quelle ancora da conquistare (tutti insieme, uomini e donne).

Film, libri, serie TV per celebrare l’8 marzo

Okay, tutto molto interessante, ma passiamo a qualcosa di più allegro e culturale. Non c’è niente di meglio che celebrare l’8 marzo riflettendo sulla tematica davanti a un bel film o serie TV.

Di seguito vi lascio un elenco di film, serie TV e canzoni che dimostrano, a loro modo, l’empowerment femminile; le sfide affrontate nel passato e nel presente; la quotidianità di mamme lavoratrici; il coraggio di alcune donne; etc.

Partiamo dai film (da vedere rigorosamente con una tisanina):

  • Frida, 2002;
  • Mona Lisa Smile, 2003;
  • The Iron Lady, 2011;
  • Suffragette, 2015;
  • Captain Marvel, 2019.

Serie TV:

  • La Signora del West (Dr. Quinn, Medicine Woman), 1993-1998;
  • Chiamatemi Anna, 2017-2019;
  • Self-made: la vita di Madam C.J. Walke, 2020;
  • The Bold Type, 2017-2021
  • Workin’ Moms, 2019-2022.

Canzoni:

  • Le Ragazze Fanno Grandi Sogni, Edoardo Bennato, 1995;
  • Independent Women Part I, Destiny’s Child, 2000;
  • 8 marzo, Tecla, 2020;
  • I am woman, Emmy Meli, 2022

Se hai altri suggerimenti, scrivi un commento sotto questo articolo e sarò contenta di leggerli (e poi dopo vederli eheh).

-Sara

Vi siete persi gli ultimi articoli? Li trovate qui sotto 😍👇

  • Afroditelo x AMO Festival: quando l’arte è queer
    Per celebrare l’amore, quale occasione migliore di fare un tuffo nell’arte con Afroditelo, alla scoperta di artistə queer? Un piccolo recap di alcuni post pubblicati nel periodo di AMO Festival e del Pride!
  • Dance Well: Quando la danza trasforma!
    Sono da poco tornata da Bassano del Grappa, una cittadina del Veneto dove ogni anno si svolge il Festival OperaEstate e dove ha sede il CSC – Centro per la Scena Contemporanea/Casa della Danza. Nelle scorse settimane, nel contesto di… Continua a leggere →
  • Di che colore è il vento?
    Ti sei mai chiesto “di che colore è il vento?”. È la domanda che si pone il piccolo gigante protagonista dell’albo illustrato di Anne Herbauts. In questo albo non troverai risposte ma vivrai un’esperienza indescrivibile con le sole parole.