Marzo: mese della donna, della primavera, ma anche della poesia, con tutti i suoi significati, le sue sfumature, le sue potenzialità. Dopo aver esplorato il genere del romanzo personale con Alfredo Paluselli (“Lei e la Montagna”) e il racconto artistico-autobiografico che Loretta Corradini fa della sua vita nel suo debutto letterario L’amore c’è, la rassegna ConTesti della Biblioteca Comunale di Cavalese chiude il suo ciclo dedicato alle esperienze di vita di autori trentino-alto atesini con la toccante, diretta ed ermetica testimonianza in versi di Marco Veronese, autore alto-atesino che dopo molti anni di lotta con l’alcoldipendenza ha deciso di parlararne a modo suo nella raccolta poetica Amaro Destino.

Una cinquantina di componimenti di pochi versi l’uno, poche centinaia di parole: eppure, in quelle poesie, ci sono i frammenti di una vita di lotta, amore, inciampi, delusioni. In Amaro Destino il poeta mette a nudo se stesso con semplicità e spontaneità, desideroso di mettere nero su bianco un percorso che faccia da monito al prossimo.

In attesa della serata che lo vedrà protagonista settimana possima, questa è la nostra intervista a Marco Veronese.


1. Ciao Marco, ti va di raccontarci qualcosa di te?

Beh, sono nato a Bolzano nell’ ormai lontano 1968, vivo a Bronzolo (BZ) da vent’anni sono diplomato alla scuola Professionale per il Commercio e Turismo lavoro da 27 anni per una multinazionale, per la quale mi occupo di sicurezza.

2. Amaro Destino è un titolo forte e misterioso: qual è il suo significato?

Amaro Destino racchiude un po’ tutto quello che mi è capitato in oltre vent’anni di alcoldipendenza, dolore, solitudine, sensi di colpa, il rapporto stesso con la morte. La poesia “Amaro destino” è un po’il riassunto di tutto questo.

3. Sarai il protagonista dell’ultimo incontro di ConTesti 2024 – Esperienze: cosa ti ha spinto a veicolare la tua esperienza attraverso la poesia?

Assolutamente la necessità mia di sensibilizzare famiglie e giovani sull’argomento dell ‘alcoldipendenza, un settore in espansione e in continua evoluzione per metodologia di bere. Risulta molto spesso tabù parlarne. Se vogliamo aggiungere un’altra motivazione è la voglia di trasmettere la mia verità. Ne ho sentite fin troppe da parte degli altri.. 

4. I componimenti della tua raccolta sono tanti, e ognuno di loro ci regala un frammento di te: c’è una poesia alla quale sei più legato?

A tutte, ognuna di loro esprime una parte emozionale di me. Le Poesie sono state tutte scritte di getto senza preoccuparmi di struttura poetica o errori grammaticali. Lo volevo proprio così, le mie emozioni su un foglio. Se proprio devo scegliere ti direi “Amaro Destino” e “Confessioni di un vecchio Poeta”.

5. Non solo il tuo vissuto privato: nella tua raccolta scrivi anche di altri temi. Una poesia mi ha colpito in particolare, Bambini dai Sogni Rubati: è dolorosamente attuale. Ce ne vuoi parlare?  

“Bambini dai sogni rubati” è la Poesia di più vasta interpretazione di tutto il libro. E’ stata scritta una sera mentre seguivo un telegiornale e facevano scorrere queste immagini dei bimbi ucraini. Il riferimento alla guerra è chiaro ma io l’ho vissuta nello stesso istante come un bimbo che si avvicina all’alcol. La perdita degli amici, la privazione dai giochi, della libertà. Entrare in quel percorso è come una guerra; e io grido a quel bambino di correre.

6. Se fosse una video intervista ti chiederei di convincere un lettore a leggere il tuo libro in 30 secondi. Ti chiedo di farlo in massimo tre righe.

Ma, sai, questo è un libro che fornisce delle informazioni su una malattia riconosciuta dal OMS nel lontano 1980 quindi può servire per aiutare a conoscere meglio questa piaga. Magari potrebbe servire a spazzare via tanti pregiudizi nei quali ancora troppe persone vivono.

7. Concludiamo sempre le nostre interviste della sezione #affacciati con questa domanda : come vedi il rapporto sempre più complesso tra i giovani e la cultura oggi?

Beh, io sono convinto che sarebbe da rivedere un po’ tutto il sistema scolastico introducendo proprio delle materie specifiche al riguardo. Vengono fatte delle ore di “prevenzione” che, a mio avviso, fanno un po’ ridere. A dimostrarlo è il fatto che le età in cui i giovani si avvicinano ad alcol e droghe si sta abbassando invece di andare in direzione contraria. È palese che qualcosa non quadri.

8. E, in relazione a questo, che valore credi possa avere la poesia?

Le novità del presente dovrebbero spingere a nuovi interessi che spingano verso la riacquisizione di valori come il rispetto, l’educazione. Certo è che anche le famiglie dovrebbero fare il loro lavoro. La Poesia è un metodo efficace per sintetizzare con poche frasi una problematica o un’emozione, quindi ben venga.


Se ti va di scoprire di più su Marco Veronese e Amaro Destino non perderti la presentazione del suo libro mercoledì 20 marzo ore 17:30 in Sala Frasnelli (Biblioteca di Cavalese) 📣📚.

– Martina

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