Basta prendere in mano L’amore c’è e sfogliarlo per qualche secondo per rendersi conto che si tratta di un libro molto particolare: prima ancora che il racconto per parole di Loretta prenda vita, ad accogliere il lettore c’è la stampa di un quadro astratto dalle tonalità scure, una tela che si serve delle tinte del verde bosco, ocra, fuchsia e marrone per esprimere una storia attraverso l’arte. Parole, arte, flussi di coscienza, ma anche citazioni poetiche, preghiere, riflessioni: per il suo debutto nel panorama letterario, la cavalesana Loretta Corradini ha scelto un genere inedito e personale, perfettamente in linea con la sua attività di ricercatrice della dimensione interiore dell’essere umano.
Dopo aver ospitato Alfredo Paluselli e il suo fortunato romanzo Lei e la Montagna(leggi qui l’intervista), la rassegna letteraria ConTesti 2024: Esperienze prosegue mercoledì 28 febbraio alle 20:30 con L’amore c’è: a piccoli passi verso una possibile forma di guarigione e di libertà, un volumetto di poco più di cento pagine che racchiude l’esperienza di vita, di sofferenza, di ricerca e di – come dice il sottotitolo – guarigione e libertà di Loretta Corradini.
In attesa di ascoltare la testimonianza di Loretta a ConTesti, vi lasciamo alla lettura di una breve intervista all’autrice.
1. Ciao Loretta, ti va di raccontarci qualcosa di te per farti conoscere dalla nostra community?
Sono nata a Cavalese nel 1964, mio padre era trentino e mia madre altoatesina.Sono la terza di tre sorelle. Sono cresciuta nella nostra meravigliosa Valle di Fiemme dove tuttora vivo con mio marito, i miei tre figli, le loro compagne/i, due amatissimi nipoti e una grande comunità. Per molti anni ho frequentato, ogni mese costantemente, in molte regioni del nord Italia, dei corsi esperienziali di formazione energetica inseguendo una grande passione che era – ed è ancora oggi – quella di potermi conoscere interiormente come essere umano da tanti punti di vista diversi.
2. “A piccoli passi verso una possibile forma di guarigione e di libertà”: è un sottotitolo importante. Cosa significa per te sentirsi liberi?
Mi sento libera quando riesco a sciogliere le mie catene interiori come il giudizio, il confronto, il controllo, il dramma personale, l’opposizione, la divisione, l’inconsapevolezza. Quindi, di conseguenza, mi sento libera quando posso stare nello scorrere naturale del flusso della vita.
3. “L’amore c’è” è il tuo primo libro: cosa ti ha spinta a scriverlo?
Nel settembre del 2021 è mancata mia madre. Durante l’elaborazione del lutto mi sono resa conto che portavo dentro di me un grande bagaglio di vita vissuta assieme alla mia famiglia d’origine particolarmente ricco di esperienze forti. Il tempo era maturo per cercare la modalità con la quale dare onore a tutto ciò che avevamo vissuto per tanti anni e, soprattutto, era giunta l’ora di riuscire a farlo con rispetto e amore per poter così chiudere il cerchio in modo costruttivo e positivo.
Con il mio lavoro di ricerca sull’interiorità, negli anni, avevo via via chiarito molto in me del nostro vissuto e quindi ero in effetti già pronta a tradurre in parole, in un fiume di parole, la comprensione energetica dell’esperienza, di amore chiaro e di amore scuro che ci aveva accompagnati.
4. La parola chiave di questa edizione di ConTesti 2024 è ESPERIENZE. Come ti ha fatta sentire mettere nero su bianco la tua esperienza?
E’ stato liberatorio e molto arricchente sotto tanti aspetti.
Aprire al mondo esterno il proprio mondo interiore è stato un grande atto di fiducia verso i miei lati di forza ma, soprattutto, verso le mie grandi vulnerabilità. Riporre sé stessi nel sentire e nel pensare di coloro che avrebbero letto L’ amore c’è è stato un vero atto d’amore nato anche dalla speranza che il mio mettermi a nudo possa, potenzialmente, essere utile a qualcuno. Ricordo a questo proposito la mia adolescenza, durante la quale un libro in particolare mi regalò molta comprensione e fiducia.
5. Nel libro ti racconti attraverso varie forme di espressione: come mai hai deciso di inserire anche quadri, preghiere e citazioni poetiche?
L’intento di tradurre il mio mondo interno che era strapieno di vivida energia, richiedeva l’utilizzo di diverse pratiche energetiche espressive che avevo imparato in tanti anni di scuola e che mi permettevano di tradurre con efficacia delle precise frequenze energetiche collegate ad eventi, stati d’animo, sentimenti, emozioni, ricordi ecc. Le diverse modalità comunicative presenti nel libro rispecchiano fedelmente il percorso di trasformazione e di traduzione che è avvenuto nella realizzazione del libro e, contemporaneamente, creano una possibile sintonia con le diverse corde interne dei lettori.
6. Se fosse una video intervista ti chiederei di convincere un lettore a leggere il tuo libro in 30 secondi. Ti chiedo di farlo in massimo tre righe.
SE VUOI VINCERE LE GRANDI BATTAGLIE DELLA TUA VITA, VINCI PRIMA QUELLA CON TE STESSO: anche questo fa parte del mio libro.
7. Considerando la vocazione di ricercatrice della dimensione interiore, che consiglio ti senti di dare ai giovani?
Mi sento di dire questo ai giovani, nei quali credo fermamente: cercate la vostra unicità, amatela e vivetela appieno e poi:
FATE CIO’ CHE SIETE E DITE CIO’ CHE FATE.
Se ti va di scoprire di più sul libro L’amore c’è – A piccoli passi verso una possibile forma di guarigione e di libertà ti invitiamo a visitare le pagine social Facebook e Instagram dedicate al libro.
Il secondo appuntamento di ConTesti 2024: Esperienze si terrà mercoledì 28 febbraio alla Biblioteca di Cavalese: non mancate! Nelle prossime settimane vi presenteremo Marco Veronese, protagonista dei dell’ultimo appuntamento della rassegna con il suo libro di poesie Amaro Destino 📚📣
– Martina
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