«Da qualche parte ho visto una pallina che continuava a saltare su e giù sul getto di una fontana: tu sei la fontana, io la pallina.
È una sensazione che mi dai solo tu».

Lettera di virginia woolf a vita sackville west,
7 ottobre 1928

Buongiornissimo, poesia?☕️
Riemergo su questi schermi e lo faccio regalandovi un pizzico d’amore. In questi tempi, sempre più incerti e bui, ne abbiamo bisogno più che mai.

Certo, mi rendo conto che la rubrica si chiami Buongiornissimo Poetico e che la citazione che vi ho riportato qui sopra non sia, esattamente, quel che canonicamente si definisce “poesia”. Però, a questo punto, una domanda vi sorge spontanea: se la persona di cui siete profondamente innamorati vi scrivesse una lettera contenente una frase come quella che ho scelto di proporvi oggi, non definireste questa persona un poeta? Non vi farebbe, per citare Dante “tremar lo core”?


Per me, queste poche parole scritte da Virginia Woolf a Vita Sackville West, in quello che immagino essere un uggioso giorno d’ottobre londinese nel 1928, rappresentano la più pura forma di poesia: versi intrisi di un amore radicato, intenso, indimenticabile. Attraverso la breve descrizione di una scena quotidiana, quasi banale, se ci si pensa, Woolf riesce a cristallizzare l’immagine rivoluzionaria di un amore che unisce indissolubilmente due entità di norma separate.

Woolf si ferma a osservare il gioco di forza fisica che lega il getto di una fontana a una pallina e ne nasce una metafora forte, dietro cui si cela la più semplice delle verità: l’amore non ha bisogno di discorsi pomposi o grandi epopee, perché quando uno è innamorato vede la persona amata nelle piccole cose, nei gesti di tutti i giorni, negli angoli più nascosti e apparentemente insignificanti. Che bello, l’amore. Quante sorprese ci regala!

Vita (G. Arterton) e Virginia (E. Debicki) nel film Netflix Vita & Virginia (2018) | credits: NETFLIX
Vita (G. Arterton) e Virginia (E. Debicki) nel film Netflix Vita & Virginia (2018) | credits: NETFLIX

Di lettere come questa, la poetessa Vita e la scrittrice Virginia, se ne sono scambiate più di cinquecento. La maggior parte le potete trovare nella raccolta Scrivi a mezzanotte: lettere d’amore e desiderio, volume a cura di Elena Munafò edito da Donzelli nel 2019. Iniziato nel 1922 (il primo incontro tra le due donne avviene il 14 di dicembre: è colpo di fulmine), il loro rapporto epistolare termina nel 1941, quando Virginia Woolf, che da anni combatteva contro la malattia mentale, decide di togliersi la vita.

La loro storia d’amore non è stata di certo fiabesca: entrambe le donne erano sposate e molto prolifiche nella loro carriera di scrittrici, e nonostante riuscissero a ritagliare numerosi e appassionati momenti per celebrare il loro amore, nel corso degli anni si materializzò con crescente forza il divario tra le loro personalità: Virginia era più fedele e premurosa, Vita più indipendente e avventurosa. Le varie divergenze causarono un progressivo diradarsi nel rapporto – e, conseguentemente, nello scambio epistolare.

Ancora oggi, nonostante tutto, l’amore di Vita e Virginia è rimasto intaccato dalle minacce del tempo e brilla ancora nei ricordi di chi legge i loro pensieri e sogna – un po’ intimorito – di poter provare, un giorno, un sentimento così forte. Se volete saperne di più su questo scambio di lettere durato vent’anni, vi invito a leggere questo interessante articolo di Francesca Serra (Doppiozero).

Inoltre, vi segnalo il film Vita & Virginia, diretto da Chanya Button e disponibile su Netflix.

A presto!
M.

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