Anche coloro che normalmente prediligono scazzottate, inseguimenti o vivere atmosfere a metà fra il thriller e il gore, hanno bisogno di guardare qualcosa di meno strong ogni tanto. Tuttavia, film e serie TV notoriamente considerati “leggeri” possono nascondere una certa profondità narrativa che normalmente non ci si aspetterebbe. È questo il caso di Plan Coeur – o almeno, lo è solo per un terzo.

Seconda produzione francese targata Netflix, e nota anche come The Hookup Plan, in Italia la si conosce come Operazione Amore, e Tutte per una. Tale maranza di titoli rappresenta una prima spia di allarme di una serie che inizia bene, continua male e finisce anche peggio. 

La storia è piuttosto semplice, ma proprio grazie a questo riesce inizialmente a conquistare lo spettatore. Per aiutare l’amica Elsa a superare la rottura con l’ormai ex fidanzato (un esemplare nudo e crudo di machismo misto a puro egoismo), Emilie e Charlotte assumono un prostituto per farle vivere un’esperienza folle. Le cose, però, non vanno secondo i piani, e quello che doveva essere l’incontro di una notte finisce per assumere pieghe inaspettate.

Trailer italiano di Plan Coeur

Nonostante sia ambientata nella splendida Parigi, Plan Coeur sembra attraversare diverse crisi d’identità nel corso di soli 21 episodi, spalmati su tre stagioni. Di questi, uno mostra la realtà della quarantena durante lo scoppio della pandemia, ma al momento sembra non essere disponibile per la visione qui in Italia, riducendo il numero a 20.

Le tre protagoniste, amiche sin dall’infanzia, sono diverse fra loro per carattere, ambizioni e background. Inizialmente lo strano mix sembra funzionare, e ChaCha, Milou ed Elsa superano gli ostacoli come ogni grande eroe narrativo saprebbe fare. Con la seconda stagione, però, si ha l’impressione che a legarle sia tutto tranne che l’amicizia. Tale impressione si concretizza con l’ultimo set di episodi, dove a farla da padrona sono litigi e sparlate degne di un qualsiasi gruppetto di mean girls alle scuole medie.

La terza stagione sembra voler recuperare la leggerezza della prima ficcandoci dentro tematiche attuali quali il diritto all’aborto e il burnout da COVID-19. Il tentativo è però fallimentare, e tali tematiche vengono affrontate di fretta e male. La mancanza di comunicazione e il ricorrere a continui sotterfugi da parte proprio delle tre amiche priva presto la serie del suo nucleo principale: l’amicizia, sentimento tanto nobile capace di superare in termini d’importanza anche l’amore romantico. Quel sentimento tanto decantato viene, così, quasi naturalmente incarnato dal duo composto dalla razionale Chantal (unico personaggio LGBTQ+ della serie) e l’irriverente Roman, due figure secondarie che non faticano a catturare le simpatie del pubblico.

Purtroppo, nonostante le ottime premesse iniziali, Plan Coeur non si dimostra all’altezza di essere considerata una gemma nascosta. Chissà che in futuro Netflix non ci regali altre rom-com, capaci di mantenere una certa coerenza lungo tutto l’arco narrativo.

E voi, l’avete vista? Fatemi sapere!

– Mariangela

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