Sebbene anche qui da noi si stia iniziando a parlare sempre più di malattie mentali (da molte persone viste come questioni poco rilevanti), lo si fa ancora troppo poco – e, in molti casi, anche male. Dai programmi TV ai contenuti sul web, spesso a regnare è la disinformazione.
Ma non tutto è perduto – e, ironicamente, è proprio questo il messaggio di Tutto chiede salvezza. Produzione italiana con una seconda stagione in arrivo nel 2024, la serie Netflix di casa nostra e passata immeritatamente in sordina è uno dei racconti più reali sul nostro rapporto con i disturbi mentali.
Ispirata all’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, a sua volta basato su vicende realmente accadute all’autore, è la storia di Daniele (a cui presta il volto Federico Cesari, Martino di Skam Italia), giovane ragazzo romano che una mattina si sveglia in un SPDC, senza sapere né come, né perché. In sette lunghi giorni Daniele avrà modo di conoscere i personaggi più disparati, dalle storie e ferite diverse. Ma soprattutto, ad arricchire le sue giornate saranno proprio i suoi compagni di stanza.
C’è Mario, dall’animo dolce ma gravato da un pesante segreto. C’è Gianluca, rifiutato dalla famiglia perché trans e bipolare; e c’è Madonnina, un ragazzo di cui si sa poco se non che sa dire solo “Madonnina” (da qui il soprannome). Se inizialmente Daniele farà fatica a stabilire un rapporto con loro, ben presto sarà questa banda sgangherata a costituire la sua rete di salvataggio.
È in questo che la serie spicca. È il rapporto con i suoi compagni – figure reiette della società, odiate o abbandonate a loro stesse – a far scoprire a Daniele (e a noi spettatorə) il calore umano, quello vero. Quelli che all’inizio addita e giudica come pazzi, saranno coloro che meglio lo comprenderanno, e che lo aiuteranno ad abbracciare una parte di sé che nessuno, Daniele in primis, ha mai saputo capire. Amici, compagni di sventure, famiglia. Il messaggio che la serie trasmette è chiaro: nessuno si salva davvero da solo.
Nonostante alcune note leggermente stonate (come la relazione con Nina e l’intero personaggio in sé), queste non sono abbastanza per rovinare un’armoniosa melodia di cui la recitazione rappresenta uno dei pezzi di punta. A brillare è soprattutto Vincenzo Nemolato, che dà il volto a Madonnina e che con poche parole ripetute qua e là dà un’eccellente prova di recitazione.
Che dire, dunque? Tutto chiede salvezza è indubbiamente una delle migliori serie italiane sulle malattie mentali. Per me è super promossa, e sono in trepidante attesa della seconda stagione!
Voto: 8/10
E voi, l’avete vista? Fatemelo sapere nei commenti!
– Mariangela
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