Sto scrivendo questo articolo dall’aereo di ritorno da PARIS.

Mai avrei pensato di andare a Parigi per fare un tirocinio e mai avrei pensato che sarei stata così contenta e serena in questa città, eppure le cose inaspettate succedono e spesso sono le più belle.

Comunque, evitando questo racconto, vi voglio lasciare una guida di Parigi, diversa dalle solite liste di “cosa vedere e fare” elencate da uno a dieci, ma un elenco di esperienze culturali, raccomandazioni e qualche consiglio.

Inizio con una premessa: sono stata nella capitale francese solo tre mesi che, secondo me, non sono nulla visto la grandezza e la bellezza di questa città, ma vorrei condividere con voi quello che ho visto e provato a fare in questo periodo. Quindi, sedetevi comodi che cerco di portare un po’ di Parigi sul blog!


Esperienze culturali

Allora, visto che siamo su Afroditelo, direi di iniziare proprio dalle esperienze culturali.

Se siete cittadini europei con meno di 26 anni (compiuti non inclusi), vi do una bella notizia: i musei sono gratuiti! Sicuramente questo è un ottimo strumento per sensibilizzare ed educare le nuove generazioni ad apprezzare la cultura, invogliando i giovani ad esplorare e visitare i vari musei e luoghi che custodiscono il patrimonio intellettuale.
(Se ve lo siete perso, andate a leggere qui l’articolo sul potere del museo e di come questo abbia un impatto sulla nostra persona).

Partiamo dal grande classico: il Louvre (I arrondissement). Qui potrete trovare alcuni dei migliori capolavori della storia dell’arte (es. Amore e Psiche, la Monnalisa, la Vergine delle Rocce, la Venere di Milo, etc.), per non parlare poi dell’architettura e il setting del museo stesso che lasciano senza parole. Per fare qualche accenno storico, l’edificio del Louvre, risalente al Medioevo, è stato utilizzato come dimora reale. Nel 1981 è stata poi aggiunta la famosissima piramide di vetro, segno caratteristico della capitale francese insieme alla Tour Eiffel.

La grandezza e la complessità del Louvre rischiano di compromettere l’emozione che questo museo può suscitare. Consiglio quindi, prima di tutto, di munirsi di scarpe da ginnastica e poi di prepararsi l’itinerario in anticipo, sapendo dove e cosa voler ammirare. Perdersi in un museo è sicuramente bello, ma perdersi letteralmente non è il massimo.

Altro museo che merita di essere visto è il Musèe Rodin (VII arrondissement), dedicato all’artista francese Auguste Rodin (1840-1917). Semplice, piccolo, elegante e curato. Questo museo è ammirabile per l’estetica e, soprattutto, per il giardino esterno. Sono rimasta piacevolmente colpita proprio dall’architettura e dalla bellezza del museo, con queste grandi finestre che lasciano entrare i raggi del sole.

Lì vicino potete trovare l’Hôtel National des Invalides (VII arrondissement). Questo complesso fu costruito, per volere di Luigi XIV, per accogliere ed assistere gli invalidi di guerra. Attualmente, all’interno di questo, si possono trovare il museo dell’Armèe, Eglise du Dôme e alcune mostre.

Ecco, vi ricordate che vi dicevo che il fatto di avere il pass gratuito per i musei invoglia i giovani ad esplorare? Sono andata a vedere il museo dell’Armèe, uno dei più grandi musei militari al mondo, ma personalmente l’ho trovato noioso. C’è da dire, però, che gli appassionati di guerra potrebbero amarlo visto che affronta interamente la tematica bellica. Nel complesso dell’Hôtel trovate poi la tomba di Napoleone Bonaparte: molto bella. Questa è inserita in un edificio elegante con una cupola dorata, e riflette la maestosità e l’ammirazione francese nei confronti di Napoleone.

Altro museo che può piacere è il museo di Pablo Picasso (III arrondissement). Piccolo e ben curato, questo museo è dedicato interamente all’artista e racconta la sua storia. Spesso ci sono anche delle esibizioni temporanee. Per esempio, quando sono andata c’era una mostra su Maya Ruiz-Picasso, una dei figli di Pablo, avuta dalla relazione con Marie-Thérèse Walter.

Se vi piace l’arte contemporanea e moderna, il Centro Pompidou (IV arrondissement) vi farà impazzire! Innovativo, alternativo e frizzante, sicuramente una fonte di idee ed esperienze particolari, a partire dall’architettura esterna. Oltre al museo, all’interno del centro ci sono mostre ed esibizioni temporanee, nonché un cinema e una biblioteca… una sorta di centro polifunzionale. E se volete ammirare Parigi e il quartiere Le Marais dall’alto, grazie alle scale mobili esterne si può salire su una terrazza e godersi lo spettacolo.

Inaspettatamente bello è stato l’Hôtel de la Marine (VIII arrondissement), vicino la place de la Concorde. Questo palazzo in stile neoclassico apparteneva ai reali e al suo interno si possono ammirare gli appartamenti e le stanze della monarchia. Dopo la Rivoluzione francese, però, è diventato la sede del Ministero della Marina (da qui poi il nome).

Monet è uno dei protagonisti di Parigi e di Giverny.

In questa cittadina della Normandia si trova la casa di Monet e il famoso giardino in cui l’artista si recava e si lasciava ispirare dai fiori per le sue opere, tra cui le famose Ninfee che si possono trovare nel museo de l’Orangerie (I arrondissement). In questo, infatti, sono situate alcune delle opere più famose di Monet. Mi è piaciuto molto perché è piccolo, intimo e veramente ben curato: 30 minuti bastano per osservare (anche con cura) i dipinti presenti.

Un altro museo che ho amato è il museo de l’Orsay (VII arrondissement). Allestito dentro una vecchia stazione ferroviaria, contiene opere prodotte tra il 1848 e il 1914 di diversi movimenti artistici, ma direi che l’impressionismo ne è il protagonista. Avendo studiato storia dell’arte alle superiori, è stato proprio bello vedere dal vivo le opere conosciute solo attraverso i libri: proprio una soddisfazione. Per non parlare poi dei colori della notte stellata di Van Gogh!

Poi, altra cosa da vedere assolutamente è Versailles. Situata a circa un’oretta di distanza dalla capitale, la corte reale rappresenta tutta la maestosità e magnificenza della corona francese. Sede principale dei reali fino alla Rivoluzione francese, ha raggiunto l’apice della bellezza con Luigi XIV.

Allora, sinceramente, l’interno è incredibile, però estremamente sfarzoso e quasi ripetitivo. La cosa più bella, secondo me, sono i giardini esterni in cui è incredibilmente bello perdersi e sognare ad occhi aperti.

Versailles

Piccola, ma meravigliosa, la Sainte-Chapelle (I arrondissement) mi ha conquistata. Non tanto la cappella inferiore, ma quella superiore lascia sinceramente senza parole. Costruita come reliquiario monumentale, è decorata con sculture e splendide vetrate che inondano l’ambiente di luce e colore. La visita dura poco (alla fine non c’è molto da vedere), ma veramente dovete passarci.

Poi, lì vicino, potete anche ammirare Notre-Dame, o meglio, ciò che purtroppo rimane di Notre-Dame dopo l’incendio del 2019. Comunque, è sempre bello passare vicino alla cattedrale perché ci sono spesso musicisti e ci si può semplicemente sedere ed ammirare il paesaggio: merita.

La cosa che mi ha sorpreso di Parigi è la sua multietnicità e il multiculturalismo che si respira camminando. Personalmente ho sempre apprezzato questo aspetto in una città perché penso che il conoscere altre realtà, culture e religioni sia sempre un aspetto positivo. Infatti, sono andata a visitare la Grande Mosquée de Paris ed è stato veramente interessante. Questa moschea è la più grande di tutta la Francia e la seconda d’Europa. Situata nel quartiere latino, è stata inaugurata nel 1926 per ringraziare i musulmani che hanno combattuto e sono morti durante la I guerra mondiale per difendere la patria. I materiali utilizzati per decorare l’interno della moschea, ispirato a quella di Fès, provengono direttamente dal Marocco. Con soli 2/3 euro potrete visitare la moschea in tutta la sua bellezza.

Attenzione però: il venerdì la moschea è chiusa perchè è la giornata dedicata alla preghiera (ovviamente parlo per esperienza personale, non fate il mio errore).

Mi stavo quasi dimenticando il mio luogo del cuore. Ci sono stata il giorno in cui sono arrivata a Parigi: ho svuotato le valigie, ho messo le scarpe da ginnastica e sono salita a Montmartre. Definito come il quartiere degli artisti, Montmartre (XVIII arrondissement) è un posto meraviglioso, colorato, vivo e vivace. Sulla sommità della collina di questo quartiere (portatevi la scarpe da ginnastica a Parigi, i tacchi sono belli, ma solo se prendete sempre il taxi o siete Emily) è situata l’imponente basilica del Sacré-Cœur. Lì ci sono delle scalinate: prendetevi del tempo per ammirare il paesaggio su tutta Parigi e ascoltare gli artisti di strada che suonano.


Da dove si vede meglio Parigi dall’alto?

Allora, io l’ho vista da posti diversi: Galeries Lafayette, Arco di Trionfo, Montmartre e Tour Eiffel. Personalmente, mi sono innamorata della visuale dall’Arco di Trionfo (vedi la seconda foto) perché potevo ammirare la vita di Parigi e i monumenti più famosi, avendo una visuale completa e chiara di tutto, mentre quella dalla tour Eiffel era molto confusa (nonostante fossi andata solo sul secondo piano) e soprattutto mancava proprio il simbolo di Parigi: la Tour Eiffel stessa. Inutile dirvi che questa è la sovrana di tutta la città, imponente, ma allo stesso momento esile, scura e luminosa. Io sono sicuramente di parte, ma era un’emozione vederla ogni volta. Quindi sì, Tour Eiffel: ennesima tappa obbligatoria. Come già scritto, non ho apprezzato molto la vista dall’alto, ma sicuramente bisogna provarla.


Passiamo ora alle esperienze parigine.

Una delle prime cose da fare è, secondo me, un boat tour. È sicuramente turistico, ma vi dà un’idea di Parigi e dei vari monumenti e posti da visitare. A soli 15 euro, potrete osservare per un’oretta la capitale francese dalla Senna. Io ho fatto il giro l’ultimo giorno (con le lacrime agli occhi), ma penso che convenga farlo appena arrivati, così vi innamorate subito di Parigi.

I parigini amano i giardini e il sole, infatti le sere e durante i weekend vedrete i jardins riempirsi. Se volete proprio immergervi nella cultura, prendete un bel libro, arrivate sul presto per “conquistare” delle sedie e rilassatevi sotto l’ombra degli alberi o semplicemente osservate le persone passarvi accanto (e perché no, con un bel croissant in mano).

Altra esperienza da fare è un picnic. Prendete un telo, baguette, formaggio, una bottiglia di vino (ricordatevi i bicchieri e l’apribottiglie, parlo sempre per esperienza personale), e andate a godervi il tramonto sulla Senna o sotto la Tour Eiffel. È una cosa semplicissima, ma vi assicuro che vi lascerà dei ricordi indimenticabili.

Amate ballare? Se sapete muovervi a ritmo di liscio, latino-americano o altre danze, dovete andare vicino al Jardin Tino-Rossi. Non so come spiegare, ma lunga la riva della Senna ci sono tre cerchi, come delle piccole arene, dove i pomeriggi e la sera mettono la musica e la gente si può ritrovare per ballare. Ovviamente ho provato anche io, ma con scarsi (scarsissimi) risultati.

Potete poi rilassarvi in uno dei tanti café parigini, sotto il sole e sorseggiando un caffè (attenzione, il caffè non è come quello italiano, anzi, preparatevi al peggio). Ricordatevi anche che qui non esiste privacy o spazio personale perché i tavolini sono letteralmente appiccicati.


Una lista di TO DO


– assaggiare i piatti tipici (es. Pain au chocolat, Macarons, Croissant, Foie Gras, Crêpes, Galettes, etc.);
– salutare in francese (anche se non sai la lingua, un bonjour è sempre apprezzato);
– prestare attenzione a borseggiatori soprattutto in metro (meglio avere con sé una borsetta e tenerla sul davanti) e nei luoghi turistici e affollati;
– valutare se sia conveniente attivare la Navigo per i trasporti (qui trovi tutte le info);
– aspettarsi di trovare molti turisti e purtroppo anche disagio sociale e criminalità (Parigi è bella, vero, ma rimane pur sempre una grande città con tutte le varie problematiche annesse);
– fare una lunga camminata lungo la Senna;
– guardare il tramonto dagli Champs de Mars o seduti lungo la Senna;
– prendere una baguette e mangiarla camminando;
– godersi Parigi nella sua bellezza, autenticità, accettando tutti i suoi problemi e negatività.

Non volevo andare a Parigi, la Francia non era mai stata nei miei progetti, però dal primo giorno mi sono completamente innamorata. Vissuta o vista da turista, Parigi rimane una città meravigliosa, piena di cultura e bellezze. Se volete veramente immergervi nella cultura, consiglio come minimo cinque giorni, anche se purtroppo sono consapevole dei costi elevati e della difficoltà di trovare del tempo materiale, però vi assicuro: merita. Se poi ci andate con le persone giuste, aspettatevi di piangere al ritorno.

Spero che questa guida vi possa essere utile e se doveste andare a breve, mandate un bacino a Parigi da parte mia.

-Sara

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