TRIGGER WARNING: questo articolo tratta la delicata tematica dei disturbi alimentari. Se ne sei affetto o se l’argomento ti tocca particolarmente, ti consiglio di leggere altri bellissimi articoli che trovi sul nostro sito.
Non è così semplice capire e gestire quella voce dentro la testa. Prima di tutto bisogna riconoscerla, essere consapevoli che c’è qualcuno oltre a noi, qualcuno che ci sta distruggendo. Poi è importante trovare la motivazione per combatterla e, infine, agire di conseguenza. Sembra facile, ma non lo è. Ma chi è questa voce?
Il 2 marzo 2022 ricorre la Giornata Mondiale sui Disturbi Alimentari, un giorno per aumentare consapevolezza e sensibilità su questa tematica che tocca la vita di molte persone. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), infatti, i disturbi alimentari sono la seconda causa di morte per i giovani tra i 12 e 25 anni e nel nostro paese sono 3 milioni le persone a soffrirne, di cui il 70% adolescenti. In Italia, la giornata nazionale contro i disturbi alimentari si celebra il 15 marzo e il simbolo è il fiocchetto lilla, segno di speranza per le persone malate e per le famiglie che ogni giorno combattono contro questi disturbi.
Secondo il DSM V, il manuale diagnostico usato da medici, psichiatri e psicologi, “I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM-5). Come si capisce dalla definizione, non bisogna ridurre i DCA alla semplice relazione con il cibo perchè questo risulta essere semplicemente un mezzo per esprimere del dolore profondo, rimasto nascosto dentro la persona, un modo per cercare di sopperire a un vuoto, al buio.
I principali disturbi dell’alimentazione sono i seguenti:
- Anoressia nervosa = la forma più conosciuta di DCA, caratterizzata da un ossessione nei confronti del proprio peso corporeo, dalla distorsione dell’immagine di sé e dalla restrizione dell’assunzione delle calorie;
- Disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo = caratterizzato dal limitare l’assunzione di alcuni alimenti;
- Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) = consiste in frequenti abbuffate di cibo, cioè da un’assunzione estremamente eccessiva di alimenti, spesso in maniera rapida (binge);
- Bulimia nervosa = la persona è soggetta ad abbuffate, ma in questo caso seguite poi da episodi per liberarsi dall’eccessiva quantità di cibo ingerita (e.s. attraverso il vomitare o l’uso di lassativi);
- Picacismo = è un disturbo caratterizzato dal mangiare cose non commestibili;
- Disturbo da ruminazione = consiste nel rigurgitare quotidianamente il cibo che viene assunto.
A questi, però, se ne aggiungono altri come la Bigoressia o Vigoressia, la Drunkoressia, l’Ortoressia e altri ancora.
Questo potrebbe essere il classico articolo sui disturbi alimentari, con la descrizione dettagliata delle varie malattia e la spiegazione delle cause psicobiologiche, ma non sarebbe in stile Afroditelo.
Parlare di dati, di cause, di sintomi risulta essere più semplice, ma parlare di persone fa capire meglio cosa siano questi disturbi. Vi ricordate la voce nella testa di prima? Ecco, quello è un esempio di cosa si può provare quando si è soggetti a un disturbo alimentare.
Prendiamo in considerazione l’anoressia nervosa: molte persone di cui ne soffrono raccontano di avere un “mostro” nella testa, qualcuno che le denigra, che le fa sentire inadeguate, mai all’altezza, inutili, sole…e tutte queste emozioni vengono riflesse sul cibo. Spesso queste persone dicono di provare piacere nel controllare ciò che devono o non devono mangiare, cioè nell’avere esattamente tutto sotto controllo, quando magari la loro vita sembra sfuggire ed essere imprevedibile. Non si tratta di “voler attirare l’attenzione”, come spesso qualcuno esterno alla tematica, ma di voler scomparire, a volte letteralmente. Non a caso, molti soggetti affetti da DCA soffrono anche di altri disturbi come la depressione o pensieri suicidi.
Come combattere, quindi, questi disturbi? La prima risposta che mi viene in mente è: prevenzione e sensibilizzazione. Il 2 giugno è proprio la giornata dedicata all’informazione sulla tematica, con l’obiettivo di dimostrare vicinanza e sostegno alle persone che ne soffrono, nonchè educare l’opinione pubblica.
Per fortuna, ci sono molte iniziative per aumentare la consapevolezza sui DCA. Portiamo l’esempio di due mostre, entrambe a Milano.
La prima mostra, intitolata “Fino a farmi scomparire” e realizzata grazie al sostegno di Riscatti Onlus, è stata realizzata da un gruppo di ragazzi che “hanno trovato il coraggio e la forza di raccontare le loro storie di sofferenza, disagio, paura, nelle quali l’idea di poter controllare lo stimolo della fame e di poter vivere senza il cibo diventano obiettivi da perseguire per annullare la propria fisicità e limitare la propria presenza, in un disperato tentativo di voler scomparire“.
Curata dal conservatore del PAC, Diego Sileo, l’esposizione rappresentava le esperienze e le battaglie di questi giovani affetti da disturbi alimentari. L’edizione del 2021, è stata realizzata in collaborazione con l’Ospedale Niguarda di Milano e l’Associazione ERIKA (a cui è andato il ricavato), e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Di seguito il link del sito ufficiale: http://www.pacmilano.it/exhibitions/ri-scatti-fino-a-farmi-scomparire/
Sempre in Lombardia, quest’anno dal 22.02 al 04.03, si è tenuta un’altra mostra fotografica, intitolata “Io non esisto”, presso il Palazzo Pirelli. Il progetto #IOnonESISTO, patrocinato dalla Regione Lombardia in collaborazione con l’associazione Ananke di Villa Miralago, ha come obiettivo informare e far conoscere le patologie del comportamento alimentare attraverso le fotografie, i racconti, il dolore di chi ne soffre, ne ha sofferto, e di tutte le persone che ne risultano di conseguenza coinvolte.
Se tu che leggi questo articolo ti sei sentito rappresentato, prima di tutto, non ti preoccupare. Ognuno nella vita ha delle sfide da affrontare e magari questa è la tua. Cerca il sostegno di un professionista a cui affidarti, non avere paura di parlare e dire tutto ciò che provi: gli psicologi sono qui per questo e non giudicano. Sarà poi questo professionista a proporti diverse modalità per affrontare questo periodo difficile. Se vuoi essere informato anche su alcuni centri specializzati in disturbi alimentari, è online la nuova mappatura delle strutture a questo dedicate. Qui trovi il link: https://piattaformadisturbialimentari.iss.it/
I disturbi alimentari sono delle malattie e come tali devono essere trattati. Bisogna supportare e sostenere le persone che ne sono affette, tenerle per mano nel complesso viaggio della guarigione. Il 2 giugno è solamente una giornata, ma bisognerebbe affrontare questa tematica quotidianamente per aiutare tutti quelli che ne sono affetti indirettamente e direttamente.
-Sara
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