L’annuncio dello spin-off di una serie di successo è sempre motivo di pregiudizi e critiche. La regina Carlotta: una storia di Bridgerton non ha di certo fatto eccezione, dovendo tenere testa alla già tanto amata serie “madre” Bridgerton, campionessa di incassi e tra le serie tv più viste nella storia di Netflix.

A distanza di sole due settimane dall’uscita della miniserie, avvenuta lo scorso 4 maggio, si può già affermare che quello ideato da Shonda Rhimes e prodotto da Shondaland è un altro grande successo, diversamente dal risultato che in molti si aspettavano, ovvero un tentativo di “allungare il brodo” della già ben nota Bridgerton.

Nei soli sei episodi da cui è composta la serie si incontrano tanti temi diversi, costumi colorati, nuovi personaggi sorprendenti e una storia fatta di amori che si intrecciano tra loro, amori difficili, a volte impossibili.

Cardine di tutte le vicende è il matrimonio tra Re Giorgio (Corey Mylchreest) e Carlotta (India Amarteifio), un’unione che prende spunto da eventi realmente accaduti, dalle vicende legate alla storia di Re Giorgio III, sovrano del Regno Unito durante la seconda metà del ‘700, considerato il “re pazzo” per via dei suoi problemi di salute. Ci troviamo quindi di fronte ad una storia verosimile, ma che racchiude in sé tutti i tratti caratteristici di Bridgerton che già conosciamo, tra cui la minuziosa attenzione ai costumi, la scenografia colorata e la musica di archi che riprende canzoni pop dei giorni nostri.

La trama si apre con tutti gli ingredienti must-have di una storia romanzata al punto giusto: il rifiuto iniziale di Carlotta di fronte alla decisione del fratello di darla in sposa al re del Regno Unito, pur non essendosi i due mai incontrati, il suo temperamento testardo e la sua ribellione verso un futuro che sente di non aver scelto.

Eppure quella che si andrà a creare tra re e regina non è la relazione da copione che forse ci si aspettava, essa racchiude tutte le difficoltà e la sofferenza che un matrimonio può comportare: i compromessi, le discussioni, i silenzi e la malattia, un tema che in molti altri casi viene raggirato o quantomeno portato avanti al fine di trovare una soluzione ad esso. La triste storia di Re Giorgio III si scontra invece con tutta la forza e la disperazione del caso con la realtà nuda e cruda, dimostrando che le difficoltà non hanno sempre un lieto fine, ma molte volte l’amore può dare un po’ di tregua alla sofferenza.

Re Giorgio III e Carlotta (Fonte:https://www.cosmopolitan.com/it/star/televisione/a43848499/la-regina-carlotta-bridgerton-cast-serie-streaming-netflix-queen-charlotte/)

Carlotta è sovrana all’interno della serie ma in senso figurato lo è dell’intera storia: conoscere il passato della donna che in Bridgerton ci è sempre sembrata fredda e un po’ schiva aiuta a comprendere meglio da cosa derivano il suo carattere e la sua determinazione. Tuttavia, in questi sei episodi abbiamo la possibilità di conoscere anche i suoi punti di debolezza e da dove nasce la maschera che con il tempo ha imparato ad indossare anche di fronte alla richiesta di amore dei suoi, ben undici, figli.

La regina Carlotta – Golda Rosheuvel (Fonte: https://www.rollingstone.it/cinema-tv/serie/altro-che-bridgerton-la-regina-carlotta-e-shonda-rhimes-al-quadrato/743343/)

La regina Carlotta è il prequel imprevedibile e perfetto che va a fornire i tasselli mancanti della storia che già conosciamo grazie a Bridgerton. Ritroviamo personaggi già molto amati come Lady Agatha Danbury o Lady Violet Ledger, prima che diventasse Lady Bridgerton. La loro amicizia si arricchisce di nuovi significati, di un passato che già le aveva unite e che non fa che avvicinarle l’una all’altra, riscoprendo la bellezza della solidarietà femminile e dell’amicizia disinteressata. La giovane Lady Danbury, interpretata da una bravissima Arsema Thomas, si riconferma come la donna dal forte temperamento che abbiamo già potuto conoscere e che, ancora una volta, sarà la miccia che innescherà il cambiamento all’interno della nobiltà, trovando maggior spazio per l’inclusione e l’uguaglianza. Troveremo anche volti nuovi, come i due fedeli paggi dei sovrani e la principessa Augusta, madre di Giorgio III, interpretata da Michelle Fairley (nota per il ruolo di Catelyn Tully ne Il Trono di Spade).

La principessa Augusta – Michelle Fairley (Fonte: https://www.vogue.de/kultur/artikel/koenigin-charlotte-neue-bridgerton-serie-starttermin-trailer-fotos)

Lady Danbury – Arsema Thomas (Fonte: https://www.rollingstone.it/cinema-tv/serie/altro-che-bridgerton-la-regina-carlotta-e-shonda-rhimes-al-quadrato/743343/)

La regina Carlotta è stata una piacevole scoperta, considerate tutte le difficoltà che spesso si incontrano nel dare vita a un prequel coerente con il filo della storia che si è tenuto fino a quel momento e in balia delle alte aspettative del pubblico. In questo Shonda Rhimes è riuscita magnificamente: ha colmato gli spazi lasciati vuoti nella trama e ha dato un nuovo significato ai ruoli dei personaggi che già ci avevano appassionati in Bridgerton, oltre a farci scoprire nuove meravigliose storie grazie ad un cast di tutto rispetto.

-Beatrice