Da italiana in espatrio, anch’io tra l’altro in Olanda come Sveva, mentre sono sul Flixbus lungo la strada verso casa, vi vorrei raccontare un luogo che è stato centrale per me durante 9 mesi di vita ad Amsterdam.

Si tratta della chiesa Krijtberg, una delle poche chiese che troverete aperte ad Amsterdam (la maggior parte sono chiuse e protestanti, il che le rende poco interessanti dal punto di vista estetico) e decorate con dipinti. Assieme ad altri ragazzi, siamo una comunità di giovani cattolici, ogni pomeriggio, da ottobre a giugno, a turni, abbiamo donato il nostro tempo per offrire visite guidate gratuite sull’arte e architettura della chiesa. Il nome della rete di comunità di cui sto parlando è pietre vive e quella ad Amsterdam è solo una delle oltre quaranta che ci sono in Europa (la maggior parte in Italia). Ogni comunità si ritrova mensilmente a pregare e fare servizio, ovvero le visite guidate, in una chiesa nella città dove vivono. Così noi nella Krijtberg con la differenza che eravamo presenti tutti i giorni. Non facile, ma estremamente arricchente.

La Krijtberg

Cercherò di raccontarvela qua, anche se non sarà la stessa cosa perché queste visite guidate sono principalmente degli incontri e confronti a tu per tu in cui l’altro è invitato a partecipare e dialogare.

Una tra le tante cose che ho imparato facendo le visite guidate è che le persone percepiscono subito se lo si fa spinti dal dovere o dalla passione, come in moltissime cose l’entusiasmo si vede ed è essenziale perché le persone possano interessarsi.

La Krijtberg: più di una semplice chiesa

La Krijtberg è la chiesa cattolica di Amsterdam collegata alla comunità dei gesuiti: dalla sua costruzione, nel 1654, i gesuiti la abitano ancora oggi. La chiesa è dedicata a San Francesco Saverio, uomo coraggioso vissuto nel sedicesimo secolo è stato uno tra i più famosi missionari e uno dei primi gesuiti assieme al fondatore Sant’Ignazio di Loyola. Fatto voto di totale obbedienza al Papa, gli è stato chiesto di partire da un giorno all’altro per l’estremo Oriente e così ha passato la vita accanto ai più poveri e insegnando il Vangelo dall’India al Giappone.

Un nome, un’identità

Il nome “Krijtberg” in realtà non fa riferimento a nulla di cattolico: significa infatti montagna di gesso e il motivo è legato alla storia di Amsterdam. Nel sedicesimo secolo la città era sotto il governo spagnolo fino a metà del sedicesimo secolo quando l’insofferenza politica dei cittadini e il desiderio di indipendenza sfocia nell’iconoclastia: tutte le opere d’arte nelle chiese vengono distrutte e quest’ultime vengono riformate in chiese protestanti. La distruzione di statue e dipinti è un sintomo della rivolta contro i cattolici spagnoli. Così con l’inizio della guerra degli ottant’anni nel 1580, la religione cattolica viene bandita e quella protestante diventa quella ufficiale.

I cattolici dal 1580 fino alla Rivoluzione Francese non avevano il diritto di costruire chiese in luoghi pubblici e sono rimasti a lungo nascosti…in che modo? Costruendo chiese nascoste naturalmente! La Krijtberg era una di quelle e prende il nome dalla casa di un commerciante che aveva un’attività in Inghilterra: il nome montagna di gesso si riferisci infatti alle scogliere bianche inglesi. Interessante come l’identità del commerciante sia ancora il nome della chiesa attuale, sottolineando quanto fondamentale sia stato per Amsterdam il rapporto con lo straniero.

Il neogotico

La chiesa attuale è stata in realtà ricostruita e ampliata interamente nel 1883 in stile neogotico. Grazie alla diffusione delle teorie degli architetti e storici, tra cui in prima battuta Pugin e Ruskin,  lo stile gotico era considerato lo stile per eccellenza con cui costruire le chiese cattoliche.

Perché? Lo stile gotico nel 12° secolo diffondendosi in diversi paesi europei è diventato un modello e uno modo di pensare la fede mettendo al  centro la comunità. In quel periodo sono nate le prime reti di pellegrinaggi che hanno contribuito a costituire la prima idea di Europa. Le chiese gotiche non erano costruite da un singolo architetto ma l’intera città/paese veniva coinvolta nella costruzione e la chiesa, oltre e molto più che essere un’opera d’arte, era percepita come il frutto del lavoro dell’intera comunità.

Alla fine del diciannovesimo secolo, quando la chiesa venne costruita, la secolarizzazione e graduale propensione delle persone a definirsi in base al lavoro e alla propria vita individuale ha portato ad una frammentazione della società. Così il bisogno di ritornare a quell’unità perduta viene espressa tramite lo stile gotico, che nel duaciannovesimo secolo chiamiamo neogotico.

La luce

Tutti gli stili architettonici sono volti a rappresentare attraverso lo spazio l’idea di Gerusalemme celeste ovvero del nuovo Paradiso descritto nell’Apocalisse. Lo stile gotico lo fa con una particolare attenzione all’altezza, alla presenza di vetrate, alla riduzione massima delle pareti e l’orientamento verso l’est.

Ma l’elemento centrale è senza dubbio la luce: il gotico ha sviluppato una vera e propria teologia della luce: quest’ultima sorgendo a Est e oltrepassando le vetrate dell’abside illumina la chiesa trasfigurandosi. Le vetrate gotiche hanno la stessa funzione dei mosaici bizantini. Spesso mostrando i dodici apostoli, rappresentano la chiesa e sono un invito a far parte a nostra volta, con la nostra storia, alla creazione meravigliose delle vetrate. Senza la luce da fuori a illuminarle, simbolo di Cristo, le vetrate non si vedrebbero e perderebbero ogni bellezza.

La luce diventa quindi la protagonista e non è un caso che anche nella Krijtberg, le vetrate siano concentrate nell’abside, il cuore pulsante e rappresentazione escatologica (parolona per indicare la teologia che si occupa dei indagare il destino ultimo dell’umanità) di ogni chiesa.

Senza le basi teologiche si può apprezzare e capire l’arte e architettura cristiana solo a metà poiché essa ne è una rappresentazione, simbolo e allegoria . L’arte infatti assume due funzioni: l’essere specchio e finestra. Specchio perché invita a scoprire la propria identità e ad entrare a contatto con se stessi come persone in relazione, e finestra perché invita a guardare oltre se stessi e ad uscire dalla chiesa, in  ultimo, con un cuore più pieno e una direzione solida.

Di cose da dire ce ne sarebbero tantissime, ma mi fermo qua. Se vi ho incuriosito almeno un pochino, se passate per Amsterdam vi invito ad accettare una visita guidata con le Pietre Vive…non ve ne pentirete!  Potete cliccare qui per sapere quando le pietre vive saranno alla Krijtberg, vi accoglieranno là!

-Chiara

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