Ehm…come si può dire?
Quante volte ci è capitato di non riuscire a esprimere quello che volevamo dire perché non trovavamo le parole giuste? Quanta frustrazione per non essere riusciti a rendere in semplici termini quell’idea o lo stato in cui ci trovavamo?
Però non è detto che sia per forza colpa nostra se non riusciamo a comunicare. A volte le parole che abbiamo a disposizione non bastano – per quanto il vocabolario italiano possa essere ricchissimo!
Ed è per questo che ricorriamo a vocaboli di altre lingue, non tanto perché siano più trendy, quanto perché quel concetto lo esprimono meglio. No?
Questa riflessione mi è tornata in mente leggendo due libricini di Ella Francis Sanders che insegnano strabilianti parole e modi di dire da tutto il mondo: Lost in Translation e di Tagliare le nuvole col naso. Anche se estranee e lontane dalla nostra mentalità quanto interi oceani, le espressioni qui contenute daranno voce a idee, concetti, emozioni che sicuramente avrete vissuto e pensato, ma che forse non sapevate descrivere.
Ma ora basta con le divagazioni e andiamo al sodo…cosa mai potrà significare “tagliare le nuvole col naso”?
Tagliare le nuvole col naso o prendere le cipolle
Tagliare le nuvole col naso è un’espressione usata in Serbia per descrivere l’atteggiamento tronfio e vanitoso delle persone, ma è anche il titolo del libro di Ella Francis Sanders, uscito nel 2016 e pubblicato dalla casa editrice Marco y Marcos. A detta dell’autrice questo libro è solamente “un’introduzione” alla cultura e al pensiero di popoli lontani realizzata attraverso modi di dire divertenti e bizzarri. Il mio preferito è “pattinare su un panino ai gamberi”, un’espressione che se fossimo in Svezia utilizzeremmo per lamentarci del nostro amico fortunato che per l’ennesima volta ha ottenuto quello che voleva senza troppa fatica.
“Un giorno mele, un giorno cipolle” è un’altra delle frasi che mi sono piaciute di più perché incoraggia ad accettare la vita per come viene, anche se non sempre è proprio come l’avremmo voluta (ma – diciamoci la verità- quant’è difficile?!). Alla fine dolce o pungente che sia, la vita ha sapore ed è questo che conta. Che faremmo se fosse insipida? Meglio non pensarci…
Per fortuna le coloratissime pagine del libro mi aiutano a scacciare l’ombra di quel pensiero: le spiegazioni delle frasi e i disegni che li affiancano – realizzati dall’autrice stessa, per altro – m’infondono allegria oltre che l’impressione che, per quanto diversi e lontani possano essere i popoli alla fine siamo tutti simili e simili sono le esperienze che ispirano questi intramontabili proverbi. Gira e rigira, tutto il mondo è paese!
KOMOREBI
La luce del sole che filtra tra le foglie degli alberi
giapponese
Perdersi in una parola
In occasione della giornata europea delle lingue, vi voglio dire qualcosa anche su Lost in Transition, il primo volume realizzato da Ella F. Sanders e pubblicato nel 2015 sempre da Marcos y Marcos. Qui le vere protagoniste sono le parole, alcune delle quali sono talmente profonde e complesse che fanno a gara con le poesie ermetiche di Ungaretti.
Una delle definizioni che leggerete dice che siamo ciò che siamo solo grazie alla compagnia degli altri e alle interazioni che instauriamo con essi. Una spiegazione che potrebbe riempire le pagine di un libro di filosofia talmente è profondo il suo significato, vero? Invece, è tutta racchiusa in una singola parola che vi invito a cercare in questo incredibile libro.
Vi lascio con la curiosità di sapere qual è questo termine e, spero, anche con la voglia di scoprirne tante altre in modo tale che, insomma, non rimaniate senza parole.
– AK
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