Rivalità tra artisti

Il 2023 verrà ricordato (anche) come l’anno dello scontro tra i due film più attesi di sempre, Barbie (G. Gerwig) e Oppenheimer (C. Nolan). Se bazzicate sui social non potete non aver notato il fermento dietro l’hashtag #Barbenheimer, che ormai non è più solo una moda ma è diventato praticamente un mindset culturale. 

Ma poi ho pensato al fatto che di questi “scontri tra titani”, la storia dell’arte ne ha visti parecchi. Insomma, quanti artisti hanno lavorato fianco a fianco, nello stesso periodo, nella stessa città ma rappresentando tendenze e stili completamente opposti?

Ho selezionato alcune delle più celebri rivalità artistiche che, secondo me, incarnano l’essenza di #barbenheimer.

Per la prima puntata, ecco a voi, uno scontro rimasto nella storia – non solo dell’arte – tra due degli artisti più famosi al mondo, due giganti del mondo artistico.

Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti

Firenze, 1500. Il Rinascimento, fu completamente segnato da queste due personalità che, insieme a Raffaello, sono considerati infatti i massimi esempi dell’arte italiana. Eppure i due maestri non potevano essere più diversi, caratterialmente e artisticamente.

Leonardo nasce il 15 aprile 1452, eppure del focoso segno dell’Ariete sembra che da Vinci abbia ben poco. Michelangelo – ironia della sorte – sarebbe quella personalità che verrebbe associata ad un segno di fuoco, mentre invece è nato sotto il segno dei Pesci, il 6 marzo 1475.
Per l’appunto, Leonardo viene ricordato come una personalità affabile, meditativa e precisa, ma anche avvenente e socievole, al contrario Michelangelo è celebre per il suo temperamento irascibile e impulsivo, un burbero solitario e rancoroso.

Questi caratteri diversi rispecchiano anche le loro opere. Se il Buonarroti scolpiva con impeto e ardore, e dipingeva forme possenti dai colori sgargianti e contorni netti; Da Vinci invece studiava con attenzione la realtà e raffigurava figure delicate dalle tinte tenui e sfumate, immerse nell’atmosfera.

Lo scontro nel Salone dei Cinquecento: il #Barbenheimer nella storia dell’arte raggiunge il suo apice

I due artisti si trovarono a confrontarsi fisicamente (pittoricamente parlando), nel 1503, quando il governo di Firenze chiese ai due di dipingere due affreschi nel Salone dei Cinquecento, nel Palazzo della Signoria.
A Leonardo, che ha superato i cinquanta ed è già celebre per le sue opere, viene commissionata la Battaglia di Anghiari. Nella parete opposta, il giovane Michelangelo di appena ventinove anni, dipingerà la Battaglia di Cascina.
In quella sala, non prendevano vita solo le antiche battaglie fiorentine, ma anche quella tra i due pittori, testimoniata dalle parole dell’Alfonso Signorini del tempo, Giorgio Vasari.

Entrambi dovevano essere affreschi di propaganda politica, tuttavia, anche in questo caso le differenze artistiche e ideologiche tra i due, emergono senza dubbi. Leonardo si affida a sofisticate allegorie con evidenti richiami classici, tra le linee dei suoi disegni si possono leggere le sue idee personali riguardo la tematica.

Michelangelo celebra invece l’eroismo fisico, quello dei soldati che, chiamati alla battaglia, subito escono dall’Arno e si precipitano a combattere. Abbandona ogni sottile metafora, utilizza il corpo e la potenza come linguaggio principale, andando ad esaltare le gesta belliche tramite un disegno deciso e definito.

Purtroppo, per motivazioni diverse, nessuno dei due affreschi fu portato a termine quindi del loro scontro alla #barbenheimer non è rimasta alcuna traccia. Rimangono come testimonianza, solo alcuni cartoni preparatori o disegni di altri artisti che hanno avuto la fortuna di assistere all’incontro di questi due geni, su un suolo comune.


E voi quale altra rivalità artistica ricordate? Avete anche voi un #Barbenheimer nella storia dell’arte da segnalarci? Fatecelo sapere nei commenti!

Sveva

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